La parola stress è di origine inglese e significa pressione, sollecitazione, spinta che si esercita per reagire ad una situazione. Perciò di per sé lo stress non è nocivo perché è fondamentale per avere una reazione ad un allarme. Spesso nei trattati di psicologia si parla di gestire lo stress, proprio perché non è nocivo a priori.
Al contrario lo stress è limitante quando è prolungato nel tempo e quando questa tensione fa comparire dei sintomi e ci si trova esauriti di fronte alle esigenze quotidiane e non si trova una riposta, un adattamento alla situazione.
Non tutti reagiscono allo stesso modo di fronte ad una situazione, anche di fronte allo stress, la risposta che ognuno di noi da ci permette di capire quali sono i fiori adatti a ciascuno.
Se ci piace vivere con lo stress, con la frenesia: Impatiens
Olive, fra i fiori di Bach, non è la bacchetta magica per la stanchezza questo rimedio va bene dopo un periodo molto impegnativo e ci ricarica velocemente, ma non confondiamo la stanchezza fisica con quella mentale. In questo caso c’è Hornbeam, la stanchezza collegata a questo fiore la si riconosce perché prende soprattutto all’inizio della giornata ma poi via via diminuisce.
Quando si è stanchi non si pensa pure che il riposo possa essere la soluzione e quelle che non accettano questa soluzione hanno bisogno di Oak. Questo fiore non ci fa essere pronti all’azione ma ci fa prendere coscienza dei nostri limiti e capire che per avere energia c’è bisogno di staccare.
“Quando tutto è troppo” è la tipica frase della stanchezza momentanea legata al fiore Elm in realtà è più una paura di non farcela di fronte a tutti gli impegni che una vera e propria stanchezza.
Quando la stanchezza si collega soprattutto ai cambi di stagione Walnut è il fiore più adatto perché favorisce l’adattamento nei momenti di cambiamento.